Friday, May 23, 2014

Colazione da Tiffany (1961).



Colazione da Tiffany:

Regia: Blake Edwards.
Sceneggiatura: George Axelrod.
Fotografia: Franz F. Plamer.
Montaggio: Howard A. Smith.
Colonna sonora: Henry Mancini.
Scenografia: Roland Anderson, Hal Pereira
Cast: Audrey Hepburn, George Peppard, Mickey Rooney, Buddy Ebsen, Jose Luis De Villalonga, Patricia Neal, Stanley Adams.
Genere: Commedia
Durata: 115 min.
Titolo originale: Breakfast at Tiffany's
Anno e Provenienza: 1961 USA.
Incassi USA:
Incassi TOT:
Voto su 5: 4.

Trama:
Holiday Golightly (Audrey Hepburn) è un'affascinante ed estroversa ragazza texana dai costumi alquanto eccentrici che vive in un piccolo appartamento di New York e che si mantiene facendo la prostituta d'alto borgo o come la chiama lei “fare la toeletta”.
Un giorno viene ad abitare nel palazzo un giovane scrittore, Paul Valjak (George Peppard), un po introverso, all'apparenza freddo, che cerca l'ispirazione per il suo libro, e la cui personalità si scontrerà inevitabilmente con quella praticamente agli antipodi della ragazza.
Lui cercherà di allontanarla dal mondo etereo e fittizio (le sue frequentazioni nell'alta società e fantasie nel famoso negozio di gioielli di Tiffany) in cui lei si rifugia per sfuggire dalla dura realtà della sua vita, e lei lo purificherà del suo cinismo e gli darà l'ispirazione per il suo libro.
La sceneggiatura di Axelrod si distacca nettamente dalla novella di Capote, che dopo la vendita dei diritti alla Paramount sostenne che la sua prima scelta per il ruolo della protagonista era stata Marilyn Monroe. Quando la produzione optò per la Hepburn (Scelta tra l'altro che risultò azzeccatissima, indimenticabile la scena in cui Holly canta sulle note di Moon River sul davanzale della finestra) Capote andò su tutte le furie accusando la Paramount di averlo scavalcato su tutti i fronti. Infatti il romanzo fu notevolmente modificato per agevolare le convenzioni cinematografiche dell'epoca, parole smorzate, personaggi tagliati o completamente reinventati, la bisessualità di Holly che nel libro è molto importante fu rimossa perché non adatta alla Hepburn ecc..
Tuttavia il cambiamento che più destò le ire dello scrittore fu quello riguardante il finale,
Quello presente nel film è assolutamente inesistente nella novella, che è invece l'esatto contrario.
Vincitore di 2 Oscar (collona sonora Henry mancini, e miglior canzone Moon River), 1 David di Donatello per la Hepburn che ricevette anche la nomination agli Oscar per miglior attrice, Grammy per la colonna sonora, Laurel Award per la canzone Moon River, ed infine writers guild of America award per la miglior sceneggiatura (Axelrod).

Recensione a cura di Capitan Avena.

Saturday, May 3, 2014

Mississippi Burning - Le Radici dell'odio (1988).

Mississippi Burning – Le Radici Dell'odio.

Regia: Alan Parker.
Sceneggiatura: Chris Gerolmo.
Fotografia: Peter Biziou.
Montaggio: Gerry Dreville.
Scenografia: Philipp Dreville, Geoffrey Dreville.
Colonna Sonora: Trevor Jones.
Soggetto: Chris Gerolmo.
Effetti Speciali:
Cast: Gene Hackman, Willem Dafoe, Frances McDormand, Brad Dourif, R. Lee Ermey, Michael Rooker, Stephen Toblowski.
Genere: Thriller.
Durata:128 min.
Anno e Provenienza: 1988 U.S.A.
Titolo Originale: Mississippi Burning.
Fascia d'età: +15.
Voto su 5: 3,5.

Trama:
Nell' estate del 1964 in seguito alla sparizione di tre attivisti per i diritti civili ( due ebrei ed un afroamericano)
nella contea di Jessup (ispirata alla contea di Neshoba dove avvennero gli omicidi nel 1964) in Mississippi, l'FBI comandata all'epoca da J.E. Hoover decide d'inviare gli agenti  Anderson (Gene Hackman) e Ward (Willem Dafoe) sul luogo.
I due dovranno far fronte oltre che ai loro caratteri contrastanti (uno giovane e rispettoso delle regole l'altro pragmatico e navigato) anche con l'omertà ed i pregiudizi degli abitanti del luogo.
Ispirato ad un fatto di cronaca realmente accaduto, Parker torna a dirigere un film ambientato nel sud degli Stati Uniti dopo Angel Heart, ma stavolta con una drammatica vicenda i cui temi principali sono la libertà e l'intolleranza verso il diverso. Un film denuncia contro l'emarginazione e l'indifferenza sociale che riesce a dare una visione ampia ed approfondita sulle cause del problema dell'odio razziale, fu criticato l'idea di rappresentare i neri come vittime inermi in attesa di essere salvati.
Vinse (su 7 nomination) un solo Oscar per la Miglior Fotografia di Peter Biziou.

A cura di Capitan Avena.

Friday, May 2, 2014

Edward Mani di Forbice (1990).



Edward Mani di Forbice.



Regista: Tim Burton.
Sceneggiatura: Caroline Thompson.
Fotografia: Stephan Czapsky.
Colonna Sonora: Danny Elfman.
Cast:  Johnny Depp, Winona Ryder, Dianne Wiest, Anthony Michael Hall, Kathy Baker, Vincent Price.
Genere: Drammatico.
Fascia età: +13.
Titolo Originale: Edward Scissorhands.
Produzione: Twentieth Century-Fox Film Corporation. 
Durata: 100 min.
Data e Provenienza: 1990 USA.
Incassi USA: 56,362,352.
Incassi TOT: 86,024,005.
Voto su 5: 4,5.


Trama:
Uno scienziato (Vincent Price) muore prima di completare la sua ultima opera; una macchina affetta-verdure (Johnny Depp, parte per cui ha vinto il golden globe per miglior attore) a cui aveva dato sembianze umane e sopratutto sentimenti, lasciandolo con delle affilate sciabole al posto delle mani. Edward viene così adottato da una famiglia tipo americana con conseguenze imprevedibili.
Fiaba sensibile, ma a tratti anche crudele, qui si vede la straordinaria abilità visiva e scenografica (2 oscar) di Burton che è riuscito ad azzeccare anche il cast in cui figura l'ottantenne Price al suo penultimo film. Viene affrontato il tema della diversità e della difficoltà dell'essere accettati in una società piena di pregiudizi ed ignoranza, e dove non sempre il buono vince.
 Bè che dire senza dubbio il miglior film del regista fino ad ora, un "Must see" a tutti gli effetti, un capolavoro del cinema moderno, poetico, toccante, di una sensibilità unica.


A cura di Matteo Romano.